202004.10
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Assegno di mantenimento ed emergenza Coronavirus, che fare?

In questo periodo mi capita sempre più spesso che clienti o utenti sui social mi chiedano, vista la situazione sanitaria ed economica del momento, se possono ridurre l’assegno di mantenimento per i figli o per il coniuge o, a volte, addirittura sospenderlo.

Come tutti sappiamo la situazione generata dall’emergenza sanitaria – che ci costringe il più delle volte a stare chiusi in casa – ha provocato ad una gran fetta della popolazione l’inevitabile riduzione della capacità reddituale se non, a volte, l’azzeramento della stessa, soprattutto nel caso dei lavoratori autonomi in determinati settori dell’economia. Spesso la riduzione è dovuta al crollo del fatturato da parte delle aziende e spesso anche dal ricorso alla cassa integrazione cui sono sottoposti i lavoratori dipendenti.

Cosa possono fare, quindi, quei genitori separati con ridotti introiti ma con il medesimo assegno di mantenimento da pagare per i figli e a volte anche per il coniuge? Possono autoridursi il pagamento del mantenimento? Possono sospenderlo in attesa che l’emergenza finisca e si torni alla vita di prima?

Se la domanda che ci si pone è “posso autoridurmi l’assegno da versare?” la risposta è inevitabilmente negativa. Ciò per un semplice motivo: il versamento dell’assegno è sempre frutto di un accordo, formalizzato in un verbale di separazione o in una sentenza di divorzio o, in alternativa, in un accordo di negoziazione assistita. Oppure è frutto di una sentenza che ha deciso come e quanto versare in mancanza di un accordo.

E quindi? Dovrò pagare sempre senza poter far nulla nemmeno di fronte ad una crisi economica senza precedenti che non dipende dalla mia volontà?

La risposta a questa domanda è un po’ più complessa, andiamo con ordine.

Innanzitutto diamo per assodato che non è possibile ridursi in autonomia il pagamento dell’assegno di mantenimento perché, in assenza di una previsione specifica da parte del Governo (in tutti i decreti emessi finora questo problema non è stato mai toccato e francamente dubito che avverrà con i prossimi provvedimenti) i soggetti che sono tenuti a versare un assegno dovranno continuare a farlo.

Le conseguenze potrebbero essere ben più dolorose dello sforzo economico che – tutti ci auguriamo sia il più breve possibile – dovrebbe comunque cessare una volta rientrata l’emergenza coronavirus.

Infatti la vostra controparte (il genitore collocatario dei figli minori) potrebbe denunciare tale vostro comportamento e potrebbe ipotizzarsi il reato previsto dagli articoli 570 e 570 bis del codice penale che parlano di “violazione degli obblighi di assistenza familiare” e prevedono la pena della reclusione fino ad un anno o la multa da 103 a 1032 euro.

Altro problema al quale può andare incontro chi non paga o riduce il mantenimento potrebbe essere il dover subire un’azione volta al recupero di quanto non pagato che può concludersi con una sentenza di condanna e con un’azione esecutiva (il pignoramento) che colpisca i propri beni o, peggio ancora, può andare incontro ad una richiesta di pagamento diretto da parte del datore di lavoro il che significa la trattenuta direttamente dallo stipendio delle somme dovute.

Quindi l’invito che faccio sempre ai miei clienti e che rivolgo ora anche a chi legge questo articolo è di non fare di testa propria ma di pensare bene a come risolvere il problema, se possibile facendosi consigliare da un avvocato.

Le strade che si possono percorrere sono due.

La prima è la via dell’accordo con la controparte, ossia far presente la situazione e, nei limiti del possibile, trovare una soluzione – anche temporanea – che bilanci le esigenze economiche di tutti, di chi sta subendo un contraccolpo economico per la riduzione del reddito, ma anche di chi si vedrebbe mancare un apporto economico spesso fondamentale per il mantenimento dei figli.

Se si arriva ad un accordo è sempre bene formalizzarlo con un ricorso congiunto per la modifica delle condizioni di separazione (o di divorzio, a seconda dei casi) o, se si vuole ulteriormente velocizzare la procedura, visto che anche i tribunali in questo periodo stanno lavorando molto a rilento – tramite un accordo di negoziazione assistita che una volta formalizzato avrà la stessa efficacia di una sentenza.

Purtroppo nei casi in cui non si riesca trovare un accordo, chi sente comunque la necessità di alleggerire il peso di un assegno di mantenimento non più sopportabile, può sempre rivolgersi al tribunale depositando un ricorso giudiziale per la modifica delle condizioni economiche. L’emergenza coronavirus non sospende tali procedure che verranno quindi trattate senza ritardo.

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