201907.09
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La separazione consensuale e il divorzio congiunto

Cosa significa separazione consensuale? Semplicemente che si litiga negli studi degli avvocati e si litiga tanto a volte, ma quando si arriva ad un accordo, frutto di rinunce reciproche e di concessioni l’uno all’altro, lavoro che può durare anche dei mesi, ma che con l’ausilio di un buon avvocato, o anche di due avvocati (meglio due avvocati, più avanti vi dico il perché) può portare a dei risultati inaspettati, ci si può presentare davanti al giudice con la separazione pronta, ossia con un accordo transattivo che il giudice non farà altro che “omologare”, ossia verificare che non vi siano condizioni contrarie all’interesse dei figli.

Quindi perché è meglio arrivare alla separazione consensuale? Semplicemente perché le condizioni di separazione saranno frutto di un accordo tra i coniugi, con l’ausilio tecnico e di esperienza dei vostri avvocati, mentre invece la separazione giudiziale sarà frutto di una decisione di un collegio di tre giudici che non potranno mai conoscere le vostre “storie” fino in fondo, come invece le conosciamo noi avvocati e che, quindi, pur nella enorme esperienza e capacità tecnico-giuridica, saranno frutto di una inevitabile standardizzazione che terrà conto solo marginalmente delle esigenze che si presenteranno caso per caso.

La separazione consensuale viceversa è frutto di un lavoro di concerto, di collaborazione tra i legali e soprattutto di conoscenza delle persone. Perché voi siete i nostri clienti e noi faremo tutto il possibile per tutelare le vostre posizioni anche quando a volte sembrerà il contrario, come quando vi sconsiglieremo di intestardirvi su richieste impossibili da formulare o quando vi consiglieremo di concedere qualcosa all’altro tanto da portarvi a dire “avvocato, lei così non mi tutela però!”.

La separazione consensuale si può fare con l’ausilio di un solo legale o con l’ausilio di due legali, uno per parte. Personalmente consiglio sempre di farsi difendere dal proprio legale di fiducia perché spesso capita che, quando si decide di dare incarico ad un solo legale, lo stesso è per forza un conoscente o già l’avvocato per altre questioni, di uno dei due coniugi e, spesso, pur rimanendo il più possibile neutrale ed equidistante tra le parti, tende a tutelare maggiormente il “proprio” cliente suscitando una certa diffidenza nell’altro coniuge che spesso si trova a dover cercare un altro legale “in corsa” per veder meglio tutelate le proprie ragioni. Certamente avere un solo avvocato comporta un non trascurabile vantaggio sotto il profilo dei costi, ma a volte può non essere la scelta giusta.

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